Parlare per “guarire”
Era tra il 470 e il 399 a.C. quando Socrate definì il suo metodo maieutico, basato sul dialogo e finalizzato a far emergere la non conoscenza su uno specifico tema e, quindi, orientarsi verso la verità. Da quel tempo il dialogo è stato il metodo elettivo per analizzare, comprendere e sciogliere i nodi che, troppo, spesso bloccano la nostra crescita e ci impediscono una piena realizzazione.
Occorre immediatamente chiarire che il counseling NON è un tipo di psicoterapia; il counseling propone un dialogo tra pari – l’operatore e il soggetto – che, senza mai diventare un processo giudicante, anche grazie all’azione empatica dell’operatore, aiuta il soggetto a individuare le soluzioni possibili per favorire il raggiungimento dei propri obiettivi.
Esistono poi vari indirizzi di counseling; quello cui si fa ricorso in questo contesto può essere definito a indirizzo energetico-naturopatico, in quanto questi aspetti vengono presi in particolare considerazione.
L’attività si svolge, in presenza o a distanza, attraverso una serie di semplici chiacchierate durante le quali il soggetto avrà la possibilità di scandagliare le proprie profondità e definire i propri obiettivi; da quel punto si partirà stendendo insieme un “piano di battaglia” per individuare, passo dopo passo, le azioni e i traguardi intermedi da raggiungere.
Molto utile è il ricorso all’analisi energetica, così come spesso alle costellazioni familiari. Tecniche di oniromanzia e di regressione auto-ipnotica sono risultate assai efficaci nella comprensione di quelle situazioni poste più in profondità. Il Kriya Yoga, infine, si è dimostrato un percorso sempre validissimo!
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